Automazione nella Selezione: Rischio o Opportunità?

Foto di Igor Omilaev su Unsplash‍ ‍

Negli ultimi anni, l’automazione ha trasformato profondamente il mondo del lavoro, e i processi di selezione del personale non fanno eccezione.
Intelligenza artificiale, algoritmi predittivi, e ATS, sono ormai parte integrante nella quotidianità del Recruitment. Maggiore efficienza, rapidità, e oggettività nella valutazione dei candidati: sono solo alcuni dei vantaggi promessi da questi nuovi strumenti.
Emergono per contro interrogativi cruciali: fino a che punto possiamo affidare a una macchina la scelta delle persone che entreranno in un’organizzazione? L’automazione riduce davvero i bias umani o rischia di amplificarli?

Troppi professionisti oggi si sentono numeri. Ricevono risposte impersonali, completamente prive di componente umana.
Molti validi talenti vengono automaticamente esclusi da algoritmi troppo rigidi o mal impostati.
Non vi sono quasi più intuizione e istinto nei Recruiter. Si sta perdendo empatia e percezione di affinità culturale. E i candidati perdono coinvolgimento: vengono “filtrati”, non “scelti”.

Ma allora, come si può usare l’automazione senza perdere in umanità?

1.      Usa l’automazione per i processi, non per le relazioni. Mantieni sempre il contatto umano, soprattutto nei momenti che richiedono interazione reale e immediata;

2.      In qualunque comunicazione digitale, mantieni la personalizzazione, e assicurati che i feedback siano sempre significativi;

3.      Filtri automatici si, ma senza mai escludere completamente la valutazione umana, soprattutto quando sai già che entrerai in contatto con profili atipici, candidature con percorsi non del tutto lineari, e professionisti che dovranno ricoprire ruoli a stretto contatto con le persone;

4.      Utilizza software appositi per l’elaborazione di test attitudinali, questionari motivazionali, e assessment comportamentali, ma fai in modo che vengano sempre letti e interpretati dall’occhio umano;

5.      Coinvolgi i candidati, assicurandoti che il processo non sia solo “invio – risposta automatica”. Offri invece interazione, feedback, consigli, per diversificarti e mantenere sempre elevato l’engagement del professionista.

L’automazione va usata per liberare tempo. E si può dire che sia ben integrata solo quando quello stesso tempo guadagnato viene reinvestito sulle persone.

 

 

I contenuti espressi sono frutto esclusivo di riflessioni personali e sono basati su esperienze individuali, professionali e umane. Il presente articolo non ha carattere scientifico né si basa su dati empirici. Non si intende sostituire analisi specialistiche né fornire verità assolute.

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